Sottofondo

28 Marzo 2020 By administrator_PavGe

Il sottofondo per pavimenti autobloccanti

Parlando di pavimentazioni autobloccanti, una delle domande più frequenti che il cliente mi rivolge è: “che tipo di sottofondo è necessario usare per le pavimentazioni autobloccanti? L’autobloccante può essere posato direttamente sul fondo esistente?”

Occorre fare una premessa: bisogna innanzitutto dare una definizione di  pavimento autobloccante. Gli autobloccanti  sono  elementi prefabbricati industrialmente in calcestruzzo vibro compresso che vengono posati a secco su un letto soffice di sabbia di frantoio. La  forma  è solitamente  di tipo geometrico ( rettangolo, quadrato, ecc.) con spessore medio di 5 cm,  i colori vanno dal grigio al colorato, la finitura superficiale può essere  al quarzo, bocciardata, anticata, ecc.  I pavimenti realizzati con elementi autobloccanti hanno la prerogativa di aver un buon rapporto costo /qualità.

Il sottofondo per  definizione tecnica è lo strato che si interpone tra il pavimento e il terreno naturale di giacenza. L’altezza del sottofondo viene normalmente stabilita dal tecnico incaricato della progettazione.  Il  sottofondo distribuisce le pressioni che si generano con i carichi di esercizio e riduce nello steso tempo le tensioni verticali in modo da renderle accettabili per il terreno naturale evitando cedimenti non compatibili con la pavimentazione soprastante. E’ evidente che tutte le analisi previste in sede di progettazione sono finalizzate alla tipologia della pavimentazione da realizzare, in particolare bisognerà distinguere se si tratta di strada pubblica  o privata, con scorrimento veicolare o di un percorso pedonale.

Il sottofondo,  per tutti i tipi di pavimentazione, è la fase più importante e delicata del ciclo della pavimentazione. Il tecnico deve verificare le caratteristiche del terreno e la sua compattazione in base ai carichi previsti. Nella maggior parte delle volte è necessario provvedere ad una scarifica del terreno esistente  per una altezza variabile da  20 a 40 cm.  Il nuovo sottofondo deve permettere il drenaggio delle acque meteoriche, impedendo la formazione di ghiaccio. Si deve quindi  realizzare un sottofondo con una stratigrafia composta da inerti di cava, a volumetria variabile, dove gli  elementi più grossi (diametro 6-8 cm) sono posti in basso e più fini in alto (diametro 1-2 cm). Per interventi su aree poco praticate  è possibile ridurre gli spessori del sottofondo fino a 20 cm; in questo caso il sottofondo dovrà essere costituito preferibilmente da stabilizzato di cava, ovvero con inerti ad elevato potere aggregante. In caso di grandi superfici (piazzali, strade, ecc. ), il sottofondo così realizzato dovrà essere rullato, costipato e innaffiato abbondantemente, mediante impiego di rullo compressore vibrante della portata di almeno 5 ton. Nel caso di superfici più contenute, di piccole corti o vialetti privati, con traffico veicolare limitato,la costipazione del sottofondo può essere  eseguita anche con piastre vibranti o piccoli rulli meccanici della portata di 10 Q.li. Una raccomandazione importante affinchè il sottofondo risulti eseguito correttamente è prevedere una pendenza del piano >1% per evitare pericolosi ristagni d’acqua. Per un corretto recupero in falda delle acque meteoriche, è opportuno evitare di impiegare come sottofondo  un misto cementato o calcestruzzi, a meno che quest’ultimi non risultino porosi e drenanti.  Il costo di questi sottofondi avrebbe un incidenza importante sul ciclo finale delle pavimentazioni autobloccanti.

La risposta alla seconda domanda se è possibile posare direttamente i masselli autobloccanti sul fondo esistente è legata al tipo di fondo. Un terreno già costipato, ricco di inerti aridi ed esente da argille,  può essere già una buona base per la successiva stesa del letto posa in sabbia di cava. Anche in presenza di una pavimentazione in conglomerato bituminoso o in calcestruzzo, è possibile evitare di rifare il sottofondo avendo l’accortezza di realizzare dei fori di drenaggio delle acque meteoriche. Purtoppo il più delle volte la demolizione del pavimento esistente si rende necessaria  perchè bisogna rispettare le quote di manufatti come guide di cancelli, soglie porte ecc.