Il
sottofondo per pavimenti autobloccanti
Parlando di pavimentazioni autobloccanti, una
delle domande più frequenti che il cliente mi rivolge è: “che tipo di sottofondo è necessario usare per
le pavimentazioni autobloccanti? L’autobloccante può essere posato direttamente
sul fondo esistente?”
Occorre fare una premessa: bisogna
innanzitutto dare una definizione di pavimento autobloccante. Gli
autobloccanti sono elementi prefabbricati industrialmente in
calcestruzzo vibro compresso che vengono posati a secco su un letto soffice di
sabbia di frantoio. La forma è solitamente di tipo geometrico
( rettangolo, quadrato, ecc.) con spessore medio di 5 cm, i colori vanno
dal grigio al colorato, la finitura superficiale può essere al quarzo,
bocciardata, anticata, ecc. I pavimenti realizzati con elementi
autobloccanti hanno la prerogativa di aver un buon rapporto costo /qualità.
Il sottofondo per definizione tecnica è
lo strato che si interpone tra il pavimento e il terreno naturale di giacenza.
L’altezza del sottofondo viene normalmente stabilita dal tecnico incaricato
della progettazione. Il sottofondo distribuisce le pressioni che si
generano con i carichi di esercizio e riduce nello steso tempo le tensioni
verticali in modo da renderle accettabili per il terreno naturale evitando
cedimenti non compatibili con la pavimentazione soprastante. E’ evidente che
tutte le analisi previste in sede di progettazione sono finalizzate alla
tipologia della pavimentazione da realizzare, in particolare bisognerà
distinguere se si tratta di strada pubblica o privata, con scorrimento
veicolare o di un percorso pedonale.
Il sottofondo, per tutti i tipi di
pavimentazione, è la fase più importante e delicata del ciclo della
pavimentazione. Il tecnico deve verificare le caratteristiche del terreno e la
sua compattazione in base ai carichi previsti. Nella maggior parte delle volte
è necessario provvedere ad una scarifica del terreno esistente per una
altezza variabile da 20 a 40 cm. Il nuovo sottofondo deve permettere
il drenaggio delle acque meteoriche, impedendo la formazione di ghiaccio. Si
deve quindi realizzare un sottofondo con una stratigrafia composta da
inerti di cava, a volumetria variabile, dove gli elementi più grossi
(diametro 6-8 cm) sono posti in basso e più fini in alto (diametro 1-2 cm). Per
interventi su aree poco praticate è possibile ridurre gli spessori del
sottofondo fino a 20 cm; in questo caso il sottofondo dovrà essere costituito
preferibilmente da stabilizzato di cava, ovvero con inerti ad elevato potere
aggregante. In caso di grandi superfici (piazzali, strade, ecc. ), il
sottofondo così realizzato dovrà essere rullato, costipato e innaffiato
abbondantemente, mediante impiego di rullo compressore vibrante della portata
di almeno 5 ton. Nel caso di superfici più contenute, di piccole corti o
vialetti privati, con traffico veicolare limitato,la costipazione del
sottofondo può essere eseguita anche con piastre vibranti o piccoli rulli
meccanici della portata di 10 Q.li. Una raccomandazione importante affinchè il
sottofondo risulti eseguito correttamente è prevedere una pendenza del piano
>1% per evitare pericolosi ristagni d’acqua. Per un corretto recupero
in falda delle acque meteoriche, è opportuno evitare di impiegare come sottofondo
un misto cementato o calcestruzzi, a meno che quest’ultimi non risultino porosi
e drenanti. Il costo di questi sottofondi avrebbe un incidenza importante
sul ciclo finale delle pavimentazioni autobloccanti.
La risposta alla seconda domanda se è
possibile posare direttamente i masselli autobloccanti sul fondo esistente è
legata al tipo di fondo. Un terreno già costipato, ricco di inerti aridi ed
esente da argille, può essere già una buona base per la successiva stesa
del letto posa in sabbia di cava. Anche in presenza di una pavimentazione in
conglomerato bituminoso o in calcestruzzo, è possibile evitare di rifare il
sottofondo avendo l’accortezza di realizzare dei fori di drenaggio delle acque
meteoriche. Purtoppo il più delle volte la demolizione del pavimento esistente
si rende necessaria perchè bisogna rispettare le quote di manufatti come
guide di cancelli, soglie porte ecc.