Pavimenti drenanti

7 Aprile 2020 By Federica Calabria

In caso di edificio con cortile esterno adibito a parcheggio o con viale di accesso non pavimentato capita spesso che, dopo una forte pioggia, si formino vistose pozzanghere o  depressioni del  terreno che non consentono  di accedere in modo agevole all’ edificio. I motivi di questi disagi sono dovuti spesso al fatto che non si è voluto pavimentare le zone attigue alla casa/edificio, lasciandole in terra battuta,  e anche alla mancanza di un sistema per regimazione delle acque piovane formato da pozzetti, griglie e canalette che convogliano e smaltiscono in modo idoneo le acque meteoriche. E’ possibile inoltre che,  dopo nonostante si abbia realizzato un sistema di smaltimento delle acque meteoriche efficace,  le pozzanghere siano ancora presenti.  Questo fatto può essere dovuto ad una cattiva esecuzione delle pendenze del pavimento o a cedimenti del sottofondo a causa di presenza di radici,  di acqua nel sottofondo, di cedimenti degli strati bassi, ecc.

Un sistema molto interessante che ci consente risolvere il problema, evitando (almeno in parte)  di realizzare  costose  fognature per la raccolta delle acque bianche, è quello di  realizzare pavimentazioni DRENANTI.

Le pavimentazioni drenanti  sfruttano la composizione di alcuni calcestruzzi che risultano  particolarmente permeabili all’ acqua piovana. La proprietà di drenare l’acqua piovana si può ottenere anche utilizzando alcune pavimentazioni ad inerbimento dove la configurazione reticolare dell’elemento, in parte chiuso e in parte forato, garantisce una buona percentuale di drenaggio dell’acqua. Entrambe le pavimentazione richiedono un sottofondo formato da uno strato non inferiore a 20 cm di spaccato di cava a granulometria variabile. I pavimenti realizzati con calcestruzzo drenante, possono essere a loro volta di due tipi: gettati in opera o ad elementi modulari prefabbricati.  Entrambe hanno un costo a metro quadrato decisamente accessibile. Mediante l’impiego della prima tipologia è possibile realizzare  grandi superfici in tempi più brevi, mentre le seconde consentono di realizzare superfici a disegno composto con maggiore cromatismo di colori. Proprio pensando al fatto che queste pavimentazioni devono sopportare un transito veicolare più o meno pesante di norma lo spessore consigliato non è mai inferiore a 8 cm per gli elementi autobloccanti e 10-12 cm per il calcestruzzo gettato in opera.