In caso di edificio con cortile
esterno adibito a parcheggio o con viale di accesso non pavimentato capita
spesso che, dopo una forte pioggia, si formino vistose pozzanghere o depressioni del terreno che non consentono di accedere in modo agevole all’ edificio. I
motivi di questi disagi sono dovuti spesso al fatto che non si è voluto
pavimentare le zone attigue alla casa/edificio, lasciandole in terra battuta, e anche alla mancanza di un sistema per
regimazione delle acque piovane formato da pozzetti, griglie e canalette che
convogliano e smaltiscono in modo idoneo le acque meteoriche. E’ possibile
inoltre che, dopo nonostante si abbia
realizzato un sistema di smaltimento delle acque meteoriche efficace, le pozzanghere siano ancora presenti. Questo fatto può essere dovuto ad una cattiva
esecuzione delle pendenze del pavimento o a cedimenti del sottofondo a causa di
presenza di radici, di acqua nel
sottofondo, di cedimenti degli strati bassi, ecc.
Un
sistema molto interessante che ci consente risolvere il problema, evitando
(almeno in parte) di realizzare costose fognature per la raccolta delle acque bianche,
è quello di realizzare pavimentazioni DRENANTI.
Le
pavimentazioni drenanti sfruttano la
composizione di alcuni calcestruzzi che risultano particolarmente permeabili all’ acqua piovana.
La proprietà di drenare l’acqua piovana si può ottenere anche utilizzando
alcune pavimentazioni ad inerbimento dove la configurazione reticolare
dell’elemento, in parte chiuso e in parte forato, garantisce una buona
percentuale di drenaggio dell’acqua. Entrambe le pavimentazione richiedono un
sottofondo formato da uno strato non inferiore a 20 cm di spaccato di cava a
granulometria variabile. I pavimenti realizzati con calcestruzzo drenante,
possono essere a loro volta di due tipi: gettati in opera o ad elementi
modulari prefabbricati. Entrambe hanno
un costo a metro quadrato decisamente accessibile. Mediante l’impiego della
prima tipologia è possibile realizzare
grandi superfici in tempi più brevi, mentre le seconde consentono di
realizzare superfici a disegno composto con maggiore cromatismo di colori.
Proprio pensando al fatto che queste pavimentazioni devono sopportare un
transito veicolare più o meno pesante di norma lo spessore consigliato non è
mai inferiore a 8 cm per gli elementi autobloccanti e 10-12 cm per il calcestruzzo
gettato in opera.