Muri e cordoli

23 Febbraio 2020 By administrator_PavGe

Muri  e cordoli.

La progettazione e la realizzazione di un giardino o di un’area esterna richiedono quasi sempre  l’impiego  di cordolature e la costruzione di muretti o muri di sostegno. Lo scopo di questi manufatti  è quello di contenere la terra  delle aiuole o  il terreno posto ad una quota diversa da quella di progetto.  I cordoli sono strutture  molto semplici, realizzati  alle volte in modo artigianale, spesso riflettono il gusto estetico del proprietario del giardino. I cordoli di contenimento delle aiuole e delle bordure, devono comunque  essere realizzate con materiali sufficientemente solidi, durevoli e non deteriorabili. Sebbene non debbano sostenere  nulla, se non impedire alla terra dell’aiuola di spargersi sulla strada o nel giardino, devono rispondere alla logica dei principi base del costruire.  Dal punto di vista della corretta posa i cordoli utilizzati per la  separazione dei diversi spazi del giardino devono  essere sottomessi alla quota di sistemazione dell’ area per evitare che vengano scalzati o spostati  durante le opere di giardinaggio; devono essere dotati il più possibile di una fondazione, che risulti regolare ed omogenea. Sono considerati cordoli tutti quei manufatti naturali o prefabbricati la cui altezza può variare da pochi centimetri fino a 40 cm. Il cordolo eseguito con pietre poste a secco o con un minimo di malta è da preferire ad altre soluzioni. Questa tipologia di cordolatura non risulta né impegnativa dal punto di vista economico nè da quello esecutivo: anche una persona non esperta può cimentarsi nella realizzazione di questo manufatto. In un ottica di finitura e abbellimento del giardino, realizzare ad esempio un cordolo di altezza di 40-50 cm potrebbe avere una duplice funzione ovvero quella di contenimento e quella di piano di seduta o di fioriera rialzata (vedi foto 1). Per realizzare queste bordure rialzate, oltre alla pietra, si possono utilizzare dei  mattoni pieni o piccoli elementi in cemento prefabbricati, a forma di parallelepipedo,  posti uno sopra all’altro, incrociandoli o sfalsandoli per dare più robustezza al cordolo. In questo caso i mattoni devono essere impermeabili e di buona fattura per evitare fenomeni di rottura per gelività. Anche piccole palizzate in legno risultano belle e facili da realizzare, l’unico difetto è che sono facilmente deteriorabili.

I muri di sostegno sono frutto dell’ esperienza edile e della conoscenza tecnica del costruire.  Da sempre l’uomo ha costruito i muri con il materiale che aveva  a disposizione: la pietra  era il materiale maggiormente reperibile, successivamente si sono costruite murature in laterizio ma non mancano esempi di  muri realizzati con pali di legno. Per la realizzazione di muri di sostegno di altezza superiore a 3,00 m l’utilizzo della pietra o del calcestruzzo risulta quasi inevitabile. Il muro a secco realizzato con pietra locale è sempre la soluzione più apprezzata, specialmente quando viene arricchita con inserimenti e finiture di movimento come ad esempio una nicchia, una rientranza o una sporgenza dove poter inserire del verde (vedi foto 2). Unico difetto del muro in pietra è il costo elevato. Il muro in calcestruzzo armato risolve questo problema ma dal punto di vista estetico risulta sicuramente più freddo e meno adatto per un giardino a meno che non si ricorra a finiture di movimento come descritto prima. Il muro in C.A. può anche essere rivestito con pietra o elementi in pietra rigenerata che conferiscono al muro un aspetto estetico decisamente più piacevole. Il muro può terminare nella parte superiore con una cimasa di finitura in mattoni o altri materiali che gli conferiscono un aspetto di maggior pregio (vedi foto 3).  Se alla base di un muro alto e impegnativo viene  realizzata un’aiuola e messa a dimora una siepe o un rampicante è possibile mascherare e ridurre l’impatto del muro stesso sul giardino, evitando gli eccessivi costi per il rivestimento in pietra del  muro. Da diversi  anni sono presenti sul mercato dei manufatti prefabbricati in cemento, di dimensioni variabili, che consentono una  facile movimentazione e  gestione  manuale,  che sovrapposti gli uni agli altri determinano una barriera verticale. Questi blocchi non necessitano di malta cementizia  per il collegamento dei  singoli corsi orizzontali ed è possibile in questo modo realizzare delle murature di altezza variabile tra  1 e 3,00 m. Il paramento a vista si presenta quasi sempre con finitura bocciardata per conferire un aspetto rustico di pietra grezza.  Questi elementi richiedono comunque la presenza di una  fondazione in calcestruzzo staticamente calcolata. Questi manufatti, impiegati per il contenimento di terreni  a declivio già stabilizzato, risultano economici e di facile posa, ma come tutti i manufatti in calcestruzzo risultano esteticamente ripetitivi, pesanti e freddi (vedi foto 4). 

Se l’area presenta problematiche particolari dal punto di vista geologico o di tutela ambientale e lo spazio di cantiere è  sufficientemente ampio da consentire opere di scavo e movimento terra,   l’ingegneria naturalistica ci consente di realizzare opere di interessante valore estetico e ambientale. Accenniamo  brevemente ad alcune tra le tecniche  più diffuse. L’impiego di pali legno è tra le soluzioni più interessanti: palificate vive di sostegno del terreno ad una o due pareti sono un’evoluzione della palizzata semplice. Mentre le palificate di sostegno ad una parete contribuiscono al consolidamento superficiale dei versanti, le palificate doppie (o a cassone) hanno la  capacità di sostenere coltri di una certa importanza e possono essere paragonate ad un muro a gravità. L’aspetto positivo di questa tipologia di intervento è l’inserimento  di materiale vivo, ovvero di talee o piantine radicate, che vengono messe a dimora tra le varie file di correnti sovrapposti. Infatti lo spazio residuo individuato tra la scarpata e la parete in legno viene riempito con materiale terroso, che deve essere sufficientemente fertile, affinchè i fusti delle talee o delle radici delle piantine possano attecchire (vedi foto 5). Un discorso analogo viene fatto con la tecnica delle terre  armate e rinforzate, che rappresenta un modo economico e a basso impatto ambientale per la realizzazione di rilevati in terra. Rispetto ai muri tradizionali, le terre armate risultano una soluzione meno invasiva e consente di riutilizzare lo stesso terreno di riempimento presente sul sito di costruzione. Il paramento a vista è costituito da pannelli di rete metallica o geogriglie  che posso essere rinverdite per rendere più piacevole il contesto (vedi foto 6). Un altro sistema per il contenimento del terreno sono i “gabbioni” ovvero  contenitori  costituiti da rete metallica, a maglia esagonale, che vengono riempiti in cantiere con pietrame di idonee e caratteristiche e pezzatura. I muri realizzati con i gabbioni agiscono come muri di sostegno a gravità.  Il maggior pregio del muro con gabbioni è: stabilità, durevole e ecologico, permeabile all’acqua, economico; gli svantaggi sono: grande disponibilità di pietrame, notevole ingombro del manufatto con conseguente perdita di spazi utili (vedi foto 7).